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Novartis ha annunciato ulteriori risultati dello studio testa a testa CLARITY, i quali dimostrano la superiorità di Secukinumab rispetto ad Ustekinumab nel migliorare specifici aspetti relativi alla qualità della vita dei pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a severa dopo 16 settimane di trattamento. I nuovi dati dello studio CLARITY dimostrano che oltre due terzi dei pazienti trattati con Secukinumab segnalano l’assenza di qualsiasi impatto della malattia sulla qualità della loro vita fino alla settimana 16, rispetto ai pazienti trattati con Ustekinumab. Questi dati sono stati presentati al meeting annuale della American Academy of Dermatology 2019, recentemente svoltosi a Washington, DC.

La percentuale di pazienti che ha ottenuto una risposta  DLQI 0 o 1 ha mostrato un miglioramento superiore con Secukinumab rispetto ad Ustekinumab: la risposta DLQI 0 o 1 è stata più elevata quando i pazienti sono stati trattati con Secukinumab vs Ustekinumab alla settimana 12 e alla settimana 16. I nuovi risultati dello studio vanno ad aggiungersi a quelli dello studio CLARITY precedentemente pubblicati nel 2018, i quali hanno dimostrato che Secukinumab è stato significativamente più efficace di Ustekinumab nel fornire una pelle libera e quasi libera da lesioni a 12 e a 16 settimane. Secukinumab ha inoltre dimostrato di avere un profilo di sicurezza favorevole e coerente con i dati precedentemente riportati.1 Anche i dati dello studio CLEAR – presentati in precedenza – hanno dimostrato la superiorità di Secukinumab rispetto ad Ustekinumab nell’ottenere una clearance cutanea mantenuta  a 52 settimane.

La psoriasi non è semplicemente un problema estetico, ma una malattia cronica, persistente e a volte invalidante, che può compromettere anche gli aspetti apparentemente meno importanti della vita quotidiana delle persone. “Siamo orgogliosi di poter presentare un robusto miglioramento dei dati sulla qualità della vita, i quali confermano la nostra fiducia in Secukinumab come trattamento completo per i pazienti affetti da psoriasi”, ha dichiarato Sam Khalil, Worldwide Head of Medical Affairs Immunology, Hepatology and Dermatology. “Oltre due terzi dei pazienti affetti da psoriasi sperimentano manifestazioni persistenti che vanno oltre le placche cutanee, quali la psoriasi ungueale, la psoriasi del cuoio capelluto e quella palmo-plantare, nonché il coinvolgimento delle articolazioni. Il nostro obiettivo è quello di fornire un trattamento mirato a tutte queste manifestazioni, e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie psoriasiche, con una sicurezza e un’efficacia dimostrate a lungo termine”.

Oltre a quelli di CLARITY, al meeting AAD sono stati presentati in forma di late-breaker anche i nuovi dati dello studio PROSE che ha valutato l’impatto della malattia psoriasica sulla QoL del paziente.3

Questi risultati di QoL vanno ad aggiungersi a quelli dello studio SCULPTURE, pubblicati nel 2018, i quali hanno dimostrato che due terzi dei pazienti affetti da psoriasi a placche da moderata a severa trattati con Secukinumab non hanno segnalato alcun impatto della malattia sulla qualità della loro vita per 5 anni, come descritto dalla risposta DLQI 0/1.

Secukinumab è il primo e unico farmaco biologico interamente umano che inibisce specificamente l’interleuchina-17A, un’importante citochina coinvolta nell’infiammazione e nello sviluppo di psoriasi, spondilite anchilosante e artrite psoriasica.7

L’efficacia di Secukinumab è supportata da una robusta evidenze cliniche e da oltre 100 studi, inclusi studi specifici sulle manifestazioni persistenti della psoriasi, cioè quelle a carico di unghie, cuoio capelluto, palme delle mani e piante dei piedi, così come sull’artrite psoriasica e sulla spondilite anchilosante. Secukinumab ha dimostrato un’efficacia duratura e un profilo di sicurezza favorevole offrendo pertanto un trattamento completo della malattia pasoriasica. Secukinumab ha dimostrato di  avere un profilo di efficacia e sicurezza mantenuto nel lungo termine anche nel corso dei 5 anni della fase di estensione di tre studi di fase III nella psoriasi, nell’artrite psoriasica e nella spondilite anchilosante.6

Finora, dal lancio della molecola, sono stati trattati con Secukinumab oltre 200.000 pazienti in tutto il mondo.