Print Friendly, PDF & Email

Gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano, i medici di famiglia tutti della Lunigiana nonché le varie strutture ambulatoriali lottano ogni giorno anche per la prevenzione e la cura dell’infarto. Nell’Unità operativa di Cardiologia Diagnostica ed Interventistica dell’Ospedale del Cuore – C.N.R.  O.P.A. –  Massa diretta dal dottor Sergio Berti – vengono effettuati oltre 4.000 interventi l’anno di cardiologia interventistica. Pazienti in gran parte inviati, appunto, dalla Lunigiana. La Fondazione C.N.R.  “G. Monasterio” organizza per sabato prossimo 8 gìugno nella sala convegni castello di Terrarossa in Lunigiana un convegno di valenza nazionale dal titolo “La rete Stemi della provincia di Massa-Carrara”Un convegno Ecm per medici e infermieri, al quale sono stati riconosciuti 10,4 crediti formativi.
Stemi è l’infarto miocardio acuto con sopra slivellamento del tratto ST e rappresenta a tutt’oggi una delle sfide più importanti per la Cardiologia moderna. Negli ultimi 30 anni sono stati fatti enormi passi in avanti in tale ambito. Basti pensare che ad inizio anni 80 il paziente con STEMI veniva trattato con il riposo a letto, mentre ora la terapia farmacologica e rivascolarizzazione percutanea in emergenza hanno consentito tassi di sopravvivenza intra ospedaliera di oltre il 95%. Il lavoro di gruppo è alla base di tali successo. Il pronto riconoscimento attraverso l’Ecg eseguito direttamente sul territorio e il rapido trasferimento del paziente presso l’Ospedale per eseguire una coronografia urgente e la pronta ricanalizzazione della coronaria occlusa rappresentano i punti cardine dell’attuale gestione dell’infarto. Questa è la missione della rete dello STEMI. Logica la domanda: perché un convegno sull’infarto acuto in Lunigiana? “Diciotto anni fa – spiega il dottor Sergio Berti – Direttore Unità Operativa di Cardiologia Fondazione Gabriele Monasterio C.N.R. Ospedale del Cuore – la rete per il trattamento dell’infarto acuto STEMI nella provincia di Massa Carrara era ai blocchi di partenza; il primo embrione di questo modello organizzativo nasceva proprio in Lunigiana. La motivazione di questa scelta fu semplice, era il territorio della provincia più lontano dalla sede in cui era possibile fare un intervento di cardiologia interventistica per riaprire la coronaria responsabile dell’infarto “l’angioplastica primaria”, cioè la Fondazione C.N.R. Monasterio.”
“Il convegno ha due elementi ispiratori – continua il dr Berti –  la prima celebrare i 18 anni della rete per l’infarto miocardico acuto proprio nel territorio dove a mosso i suoi primi passi; il castello di Terrarossa posto nel cuore della Lunigiana è una location perfetta. Il secondo scopo è far incontrare tutti gli attori che compongono la rete STEMI, cardiologi, medici dell’emergenza, infermieri etc. per analizzare ciò che è stato fatto in questi anni e cercare di migliorare il nostro operato. Infatti per quanto la nostra organizzazione sia una delle più efficienti in Italia abbiamo ancora del lavoro per migliorarla. L’evento è articolato in varie sessioni ognuna dedicata ad affrontare una tematica specifica della rete. Nella prima sessione saranno presentati i dati relativi all’attività della rete dal 2016 al 2019. Infatti nel 2016 fu istituito un registro permanete presso l’OPA denominato “Matrix” dove sono stati inseriti man mano, in forma anonima, i dati relativi al trattamento di ogni singolo paziente giunto con un infarto acuto, ad esempio il tempo impiegato per fare diagnosi di infarto sul territorio, il tempo necessario al trasporto dal territorio o da un presidio ospedaliero periferico alla sala operatoria dell’OPA ed in fine tempo impiegato dai professionisti della Fondazione CNR per eseguire l’intervento. Negli anni passati – continua il Direttore Unità Operativa di Cardiologia Fondazione Gabriele Monasterio C.N.R.Ospedale del Cuore – l’analisi di tali dati è stata molto utile per monitorare l’efficienza della rete, comprendere gli errori ed apportare miglioramenti. Nelle sessioni successive saranno discussi i farmaci da somministrare al paziente nel lasso di tempo in cui è in ambulanza, cioè i farmaci che faciliteranno la riuscita dell’intervento. Seguirà la discussione sulle nuove strategie utilizzate in sala operatoria per riaprire le coronarie ammalate, cioè le nuove tecniche di angioplastica utilizzate nelle sale operatorie dell’OPA e l’utilizzo di sistemi di supporto “avanzato al circolo”, una specie di cuore artificiale che utilizziamo per aiutare il cuore dei pazienti colpiti da infarti molto estesi con shock cardiogeno. In queste situazioni l’infarto è così esteso che la parte di cuore sana non è abbastanza grande per “pompare” un quantitativo di sangue sufficiente a mantenere in vita il paziente “lo shock cardiogeno”. Questi sofisticati dispositivi lavorano al posto del cuore del paziente dando a questo il tempo di recuperare.” Ma non finisce qui  nell’evento  sono previste anche due sessioni pratiche con adirittura collegamenti con la sala della Fondazione C.N.R. Opa ospedale del cuore attraverso apposite apparecchiature installate dai tecnici C.N.R. dove sarà eseguito e trasmesso uno dei tanti interventi fatti quotidianamente ed una esercitazione di simulazione di invio di elettrocardiogrammi dall’ambulanza che saranno refertati e discussi nella sala convegni del castello di Terrarossa.