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Quindici anni coronati da una continua crescita. Ha da poco spento le sue prime 15 candeline l’Unità Operativa Semplice di Terapia Intensiva Neurochirurgica, sotto la guida del prof. Giuseppe Citerio e del referente coordinatore infermieristico Cosimo Iacca.
“La nostra organizzazione – sottolinea il Direttore Generale della ASST di Monza Matteo Stocco – ci consente di assicurare 24 ore su 24 tutte le attività di emergenza urgenza sia per la nostra Unità sia per consulenze richieste dal Pronto Soccorso o da altre Unità, così come da altre ASST, grazie alla collaborazione multidisciplinare, dando una pronta e rapida risposta ai nostri pazienti anche grazie al patrimonio tecnologico all’avanguardia di cui disponiamo”.
“Abbiamo festeggiato 15 anni di crescita di un gruppo diventato leader a livello nazionale nella cura, nell’insegnamento e nella ricerca in ambito neurointensivo. Quindici anni nei quali si è sempre mantenuto un elevato spirito collaborativo all’interno dell’équipe, la volontà di superare i limiti, la determinazione a non arrendersi mai e a testare tutte le strategie che possano dare il miglior esito a distanza per il paziente con un danno acuto cerebrale. Tutto questo, sviluppato in sinergia con i colleghi della neurochirurgia e della neuroradiologia, è servito da modello anche ad altri sul territorio nazionale”, dichiara il prof. Citerio.
Aperta nel 2003 con 4 posti letti, arrivati a 7 nel 2005, alla Terapia Intensiva Neurochirurgica si è aggiunta nel 2013 l’apertura della Terapia Semi-Intensiva Neurochirurgica con 6 posti letto. Quest’unità permette una transizione dalla fase acuta a quella subacuta, sotto il controllo della stessa équipe, per preparare i pazienti con grave danno neurologico ad un trasferimento verso le unità di riabilitazione, nell’ottica di una continuità di cura.
All’interno ci lavorano 11 medici, 31 infermieri, 5 ricercatrici, 7 operatori sociosanitari, 5 specializzandi di Anestesia e Rianimazione dell’Università Milano Bicocca. L’Unità è altamente specializzata nel trattamento di gravi patologie traumatiche cerebrali e gravi patologie vascolari cerebrali, portando avanti anche l’assistenza intensiva post-operatoria dopo interventi di neurochirurgia e procedure interventistiche neuroradiologiche. L’équipe medica della Terapia Intensiva Neurochirurgica coadiuva quotidianamente i colleghi neurochirurghi e neuroradiologi nelle attività interventistiche nelle 10 sale operatorie di neurochirurgia elettive alla settimana, nelle due sedute interventistiche neuroradiologiche elettive alla settimana e in tutte le attività in regime di urgenza H24.
In reparto sono state ricoverate 6.040 persone negli ultimi 15 anni, passando dalle 53 del 2003 a picchi di 460 nel 2013, una media rimasta pressoché invariata negli ultimi 5 anni. Le diagnosi sono le più varie: dall’encefalopatia postanossica alle infezioni del sistema nervoso centrale, crisi epilettiche, ictus, traumi, emorragie cerebrali. Dal 2008 la Terapia Intensiva Neurochirurgica è anche sede di coordinamento locale per l’attività di prelievo di organi e tessuti nell’ambito delle donazioni multiorgano con circa 200 donatori.
“Sono orgoglioso di vedere come tutti all’interno dell’équipe – continua il prof. Citerio – si siano presi carico di ogni singolo caso con dedizione, elevata professionalità, confronto multidisciplinare, sempre con estrema umanità verso i pazienti e i loro cari”.
Anche la Terapia Semi-Intensiva è cresciuta negli anni, passando da 65 ricoveri nel 2013 agli oltre 350 del 2017, per un totale di 1.418 ricoveri, calcolati fino ad agosto del 2018.
L’attività non si ferma solo alla parte sanitaria. L’Unità infatti porta avanti anche una importante parte didattica con lezioni per il corso di Laurea Medicina e Chirurgia, il corso di Laurea in Infermieristica, la Scuola di specializzazione in Neurochirurgia/Anestesia e Rianimazione dell’Università Milano Bicocca e l’organizzazione di una Summer School internazionale “Neurointensive Care”. L’attività di ricerca clinica, sotto la direzione del prof. Citerio, comprende studi finanziati da istituzioni nazionali ed europee e studi farmacologici finalizzati a migliorare le cure dei gravi danni cerebrali acquisiti.
“Superare i limiti è nel nostro DNA – conclude Citerio – e desidero ringraziare tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questo sogno in questi quindici anni”.