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Una originale tecnica chirurgica per il trattamento della patologia ostruttiva della biforcazione femorale è stata messa a punto dall’U.O.C. di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare del San Carlo di Potenza diretta dal Dott. Pierluigi Cappiello e verrà pubblicata sugli “Annals of Vascular Surgery”.

La tecnica, a differenza delle altre, consente di evitare il ricorso a materiale protesico sintetico, azzerando praticamente i rischi infettivi a livello inguinale. “La patologia ostruttiva degli arti inferiori, come emerge dai recenti dati della Letteratura – spiega il Dott. Cappiello – rappresenta la principale forma di arteriopatia periferica insieme alla coronaropatia e la sua incidenza è in costante aumento a causa dell’allungamento della spettanza di vita e dalla crescente prevalenza del diabete. Ai nostri pazienti offriamo spesso un trattamento endovascolare mini-invasivo, ma questo non sempre è possibile; nel 15% circa dei pazienti infatti la patologia aterosclerotica coinvolge la biforcazione femorale dove la chirurgia open rappresenta ancora oggi il gold standard. La tecnica da noi ideata e descritta evita l’utilizzo di materiale protesico in una regione ad altro rischio infettivo come quella inguinale, per di più in pazienti che spesso presentano lesioni trofiche periferiche fino alla gangrena, e consente inoltre di riutilizzare l’arteria femorale come via di accesso per successive ed ulteriori procedure endovascolari. Siamo orgogliosi – prosegue il Direttore Sanitario Aziendale, dr. Rosario Sisto – che l’efficacia e l’originalità di tale tecnica chirurgica sia stata riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale per merito di un articolo egregiamente elaborato dai dottori Esposito e Menna e che ha superato il vaglio della prestigiosa rivista americana.

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