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Centrica Business Solutions punta al settore biomedicale. L’azienda ha presentato le sue soluzioni energetiche per aumentare l’efficienza e la competitività delle aziende del settore. In particolare, ha illustrato le sue best practice nel settore della lavorazione della plastica e in quello medico/farmaceutico.
Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions Italia, ha commentato: “L’industria biomedicale è un mercato che in Italia vale 11 miliardi di euro, con un export del valore di 4,9 miliardi. Un fiore all’occhiello del Made in Italy con 3.880 imprese che danno lavoro a 76.000 addetti. Si tratta di un settore che, come molti processi industriali, necessita di ingenti quantità di energia elettrica, termica e frigorifera. La trigenerazione, da questo punto di vista, rappresenta la soluzione più adatta e completa per la richiesta di efficienza energetica di molte aziende, perché è in grado di garantire risparmi energetici fino al 40% e una maggiore efficienza di processo, grazie a una autoproduzione combinata di energia elettrica e termo-frigorifera presso l’impresa, nel luogo quindi in cui avviene il consumo: questo consente di evitare dispersioni e costi di trasporto energetico. Il vantaggio indotto è, inoltre, un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2”.
Il processo industriale del settore biomedicale si caratterizza per la lavorazione di plastica e polimeri, processi che richiedono un’alta intensità energetica: elettricità per il funzionamento dei macchinari, acqua calda per il riscaldamento degli olii plastificanti e per il preriscaldamento dei serbatoi di stoccaggio degli olii di processo ed energia frigorifera per il raffreddamento dei processi di plastificazione.
Se con la cogenerazione si ha una produzione combinata e distribuita di energia elettrica e termica ad alta efficienza, con un assetto trigenerativo si integra la produzione contemporanea di acqua refrigerata, fattore di produzione economicamente molto importante nei processi di lavorazione di plastica e polimeri. A ciò si aggiunge un sostanziale aumento della resilienza energetica delle imprese che, di fatto, possono così incrementare la propria sicurezza di disponibilità energetica, riducendo parzialmente la dipendenza dalla rete.
Conclude Stella: “Controllare e ridurre l’utilizzo di energia è la maniera più sostenibile per far fronte all’aumento dei costi energetici. Con un approccio strategico alla gestione dell’energia, il settore biomedicale può mitigare l’aumento dei prezzi, avvalersi di energia sicura e affidabile e migliorare l’efficienza”.