Print Friendly, PDF & Email

brcb-generDa lunedì 28 marzo, ad ogni paziente che accede al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, viene messo al polso un braccialetto.

Si tratta, infatti, di un braccialetto in plastica, di colore bianco, a chiusura irreversibile, che reca stampati i dati anagrafici ed i dati che consentono di identificare in modo univoco e certo il paziente, il cui scopo è quello di annullare i rischi derivanti da eventi avversi, legati a uno scambio di persona e, quindi, di trattamento terapeutico.

Questo sistema di identificazione, iniziato in via sperimentale al pronto soccorso di Empoli, è destinato ad essere esteso anche ai pazienti ricoverati negli altri reparti del San Giuseppe e negli altri complessi ospedalieri dell’Asl 11.

Il braccialetto è un sistema identificativo complementare al sistema attualmente esistente sia a livello ospedaliero sia a livello territoriale detto di identificazione attiva.

L’identificazione attiva presuppone la collaborazione dell’utente cui il personale medico e sanitario chiede sempre di riferire il proprio nome prima di intervenire con prestazioni diagnostiche, terapeutiche o assistenziali (somministrazione di farmaci, prelievo di campioni biologici, trasfusione di sangue, intervento chirurgico).

Con il braccialetto i sanitari potranno confrontare i dati che vi sono stampati con quelli riferiti dal paziente, assicurando perciò la piena certezza e la totale sicurezza dei trattamenti che stanno per erogare.

In alcuni casi il paziente potrebbe percepire come fastidioso o addirittura inutile il procedimento di identificazione, ma tali sensazioni sono certo sopportabili se comparati all’importanza che riveste un corretto riconoscimento per la propria salute.

Nessun articolo correlato