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Il Coronavirus è un “acceleratore” di criticità per i cardiopatici portatori di defibrillatori cardiaci e a rischio di scompenso cardiaco, una patologia di cui soffrono, in Italia, 1 milione e mezzo di persone, con 170.000 nuovi pazienti ogni anno e circa 500 ricoveri al giorno per gli over 65. Alla patologia si associano quasi sempre condizioni degenerative quali ipertensione arteriosa, diabete, bronco pneumopatia cronica ostruttiva. Questo richiede, per il 46% dei pazienti, ulteriori ricoveri per insufficienza cardiaca entro 60 giorni.

Indispensabili, per i portatori di un dispositivo cardiaco, le visite di controllo presso gli ambulatori ospedalieri e una assistenza specialistica costante per evitare le riacutizzazioni della malattia e le conseguenti ospedalizzazioni. A questi pazienti e ai medici Cardiologi è destinata l’iniziativa di Boston Scientific #IoRestoaCasa con HeartLogic, finalizzata ad assicurare, malgrado la chiusura temporanea degli ambulatori di elettrofisiologia e scompenso cardiaco, la qualità e continuità delle cure ai pazienti, a supportare il lavoro dei medici, a evitare il sovraffollamento ospedaliero.

L’iniziativa consente infatti a tutti i Cardiologi che abbiano in cura pazienti portatori di defibrillatori Boston Scientific di attivare gratuitamente il sistema Heartlogic, l’unico attualmente disponibile che segnala con oltre un mese di anticipo la possibile insorgenza di un episodio acuto di scompenso , permettendo di intervenire per tempo per scongiurare l’aggravarsi della condizione clinica del paziente. Un intervento concreto, che consentirà ai cardiologi di tutelare la vita e salute dei propri pazienti e di contribuire responsabilmente alla emergenza Coronavirus “tenendoli fuori dagli ospedali”.

Il sistema, validato da numerosi studi clinici internazionali, si basa su un algoritmo che “integra” i dati rilevati dai sensori – collocati sul dispositivo impiantato – che valutano i toni cardiaci, la frequenza e il volume respiratorio, l’impedenza toracica, la frequenza cardiaca, l’attività fisica. Qualora si verifichino variazioni anomale del trend numerico rispetto ai valori standard, tipiche del peggioramento dell’insufficienza cardiaca, Heartlogic le segnala tempestivamente, consentendo ai medici di intervenire prima che la situazione clinica possa degenerare. Il Coronavirus accentua notevolmente i fattori di rischio dei pazienti scompensati che – costretti a rinunciare ai controlli ospedalieri – potrebbero incorrere in peggioramenti. Attraverso Heartlogic questi possono essere diagnosticati con largo anticipo e, quindi, evitati. Secondo lo studio clinico “multiSense” il sistema ha evidenziato la possibile insorgenza di insufficienze cardiache con un anticipo di ben 34 giorni e nel 70% dei casi.

L’iniziativa solidale di Boston Scientific prevede anche di potenziare i servizi di telemedicina e di monitoraggio remoto messi a punto da numerosi Centri Ospedalieri. Ai cardiopatici non ancora inseriti nei programmi di controllo a distanza verrà fornito gratuitamente, con spedizione diretta al domicilio, il “comunicatore”, cioè il piccolo dispositivo che consente anche ai singoli pazienti di tenere sotto controllo la propria situazione cardiaca e di tenersi in costante collegamento con il Centro cardiologico di riferimento. Così da “restare a casa” in condizioni di sicurezza, contribuendo responsabilmente al decongestionamento delle strutture ospedaliere e prevenendo la proliferazione del contagio.

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