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In occasione del 72esimo Congresso nazionale della società di anestesiologia e rianimazione – in corso a Palermo dal 10 al 13 ottobre – sarà presentata un’innovazione nella gestione dei pazienti in terapia intensiva grazie a un sistema di ultima generazione per il trattamento renale continuo CRRT e il supporto multiorgano.
Creato sulla base delle richieste ed esperienze raccolte a livello globale da più di 650 professionisti sanitari, il nuovo sistema semplifica il trattamento rendendolo più efficiente e accurato nella sua gestione in terapia intensiva.
Se ne parlerà, venerdì 12 ottobre, durante il simposio “Innovazione nel trattamento extracorporeo in ICU” durante il congresso che vede riuniti in Sicilia i massimi esponenti del settore. Moderatore dell’incontro, il Prof. R. De Gaudio, professore di Anestesiologia e direttore della Scuola di specializzazione in Anestesiologia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore dell’Università di Firenze. Tra i temi discussi: il futuro della CRRT e l’ottimizzazione del trattamento extracorporeo nel paziente con insufficienza multiorgano.
Grazie a quest’innovazione sarà infatti possibile migliorare l’efficienza del trattamento ottimizzando i tempi legati al funzionamento della macchina e semplificando l’interazione operatore macchina attraverso informazioni più immediate ed una migliorata gestione degli allarmi. I risultati sono stati pubblicati quest’anno sulla rivista Blood Purification “The Novel PrisMax Continuous Renal Replacement Therapy System in a Multinational, Multicentre Pilot Setting” 5 condotto da un team di esperti, tra cui il prof. Claudio Ronco, Responsabile Nefrologia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza.
“Lo studio – commenta il prof. Ronco – è stato condotto in due parti. La prima per valutare l’affidabilità e sicurezza del sistema; la seconda per testare le nuove caratteristiche che rendono questo sistema una vera e propria piattaforma per la gestione delle terapie extra corporee con una modalità di ultima generazione. È infatti possibile eseguire molte terapie contemporaneamente messe a punto per il paziente critico, tra cui la cosiddetta ECOS. Questa piattaforma è innovativa anche perché standardizza la terminologia di utilizzo, riduce i tempi e facilita il lavoro degli infermieri”.

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