Print Friendly, PDF & Email

Il progetto di Dialisi a domicilio teleassistita si propone di migliorare la qualità di vita dei pazienti fragili e dei familiari.
L’iniziativa si basa sull’impiego di tecnologie facilmente utilizzabili per collegare via web i malati dalla propria casa con il reparto ospedaliero. Questo consente al personale di guidare il paziente durante l’esecuzione della terapia e di fornire un’assistenza in diretta.
La telecamera ad altissima risoluzione di cui è provvisto il totem permette al medico di valutare lo stato di salute della persona e di correggere eventuali errori di somministrazione. In questo modo, i pazienti e caregiver, ovvero coloro che si prendono cura del malato, si sentono guidati e assistiti proprio come se fossero in ospedale, pur non essendosi spostati dalla propria abitazione.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, si pone l’obiettivo di seguire i dializzati a distanza ed evitare non solo i disagi dello spostamento ma anche, in epoca covid19, gli eventuali rischi connessi all’uscita di casa di soggetti fragili.

I monitor acquisiti sono tre, tutti dotati di telecamera e sensori per i collegamenti in diretta. La tecnologia consente di collegare dal vivo il malato e i sanitari, che possono assistere all’esecuzione della terapia, rendendo più efficace l’attività di supporto e garantendo al tempo stesso una presenza “virtuale” in caso di necessità.
Pazienti e caregiver sono formati da un’equipe multidisciplinare di Nefrologia e Dialisi per testare l’efficienza della dotazione tecnologica e insegnare le operazioni mediche che la persona eseguirà poi da sola in modo teleguidato dal centro.

Il progetto prevede anche il coinvolgimento di una psicologa, per misurare i risultati attesi e monitorare gli obiettivi, in particolare il miglioramento della qualità di vita dei pazienti che partecipano all’iniziativa.
Complessivamente, l’investimento è di circa 80mila euro, di cui 42mila finanziati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

A Piacenza sono circa 200 le persone che si sottopongono a emodialisi, 35 quelli che fanno dialisi peritoneale a casa. Il trattamento domiciliare riduce il numero di spostamenti verso l’ospedale, che altrimenti dovrebbero essere tre alla settimana. In particolare, il progetto di dialisi teleassistita è rivolto a malati di età avanzata e con domicilio lontano dal centro, purché con adeguata presenza di familiari.