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Per il secondo anno consecutivo ASAlaser sceglie “Medica – Fiera Internazionale della Medicina e della Tecnica Ospedaliera” come palcoscenico per la presentazione di un nuovo dispositivo che si connota come massima espressione della sua specializzazione nello sviluppo di soluzioni terapeutiche basate su sorgenti laser e della sua vocazione per la ricerca. Se l’edizione 2017 della Fiera tedesca è stata infatti segnata dal lancio di TT, quella del 2018 porta la firma di MiS – MLS High Peak Pulse.
Il neonato dispositivo rappresenta l’unione delle caratteristiche d’eccellenza della Laserterapia MLS e di Hilterapia, soluzione terapeutica imperniata sull’impiego di una sorgente laser Nd:YAG pulsata dalle caratteristiche di emissione brevettate e studiate per raggiungere efficacemente i tessuti più profondi in modo sicuro e controllato.
MiS – spiega Silvia Vitulo, Product Specialist ASAlaser – è la perfetta sintesi dell’azione sincronizzata dell’impulso MLS, dal quale eredita le lunghezze d’onda, la comprovata efficacia e le evidenze scientifiche, e della potenza pulsata di Hilterapia”.
Ciò fa di MiS il punto di partenza per lo sviluppo di una nuova generazione di dispositivi terapeutici “made in” ASAlaser, frutto del know-how tecnologico e scientifico maturato dall’azienda.
“Con l’obiettivo di potenziare i vantaggi già dimostrati dall’impulso MLS – prosegue Vitulo – il nostro staff è ricorso ad una tecnologia in fibra ottica patent pending e ad una nuova modulazione capace di veicolare nei tessuti pacchetti energetici ancora più intensi e penetranti. Il tutto in piena sicurezza, poiché l’elevata potenza istantanea viene modulata mediante impulsi molto brevi che stimolano i processi biologici alla base degli effetti terapeutici, mantenendo però il controllo dell’effetto termico. Un’intuizione che permette di aprire le porte a nuovi obiettivi terapeutici soprattutto nell’ambito delle neuropatie periferiche”.
Dal punto di vista biologico, infatti, il trattamento con MiS, favorendo il recupero delle fibre nervose danneggiate nella zona della lesione – come sostenuto da analisi istologiche ed immunoistochimiche – si rivela indicato per il trattamento del dolore neuropatico. Grazie alle sue caratteristiche di emissione che gli permettono di agire sul dolore e sulle sue cause, il dispositivo ASA è inoltre la risposta più idonea anche per i casi di pain management, edema e lesioni tissutali, superficiali e profonde. Le sue azioni anti-infiammatoria, di riparazione dei tessuti e di riduzione del dolore permettono infatti di raggiungere risultati precoci e scientificamente dimostrati.
A siglare il carattere fortemente performante di MiS ci pensano inoltre l’interfaccia con l’utilizzatore, il software avanzato, versatile ed intuitivo, la flessibilità operativa estrema, facilmente aggiornabile tramite USB. Plus non secondari sono sia i protocolli predefiniti che si determinano in modo dinamico sulla base dell’area anatomica, della patologia, delle caratteristiche del paziente e della fase clinica, sia i parametri di trattamento definibili in totale autonomia nella sezione personale. Nel nome della massima sicurezza e della migliore performance, infine, il sistema è in grado di generare QR Code dinamici per l’invio di dati al Service ASA così da avere un controllo da remoto del dispositivo.
“MiS – conclude Roberto Marchesini, Managing Director ASAlaser – è la piena espressione della nostra evoluzione e il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissi sin dalla nostra fondazione nel 1983: perseguire il benessere del paziente e, parallelamente, valorizzare la professionalità del terapista. L’individuo, le sue necessità e la riconquista della migliore condizione della vita sono il centro del nostro instancabile lavoro che, oggi, ci ha portato a sviluppare un dispositivo che rappresenta un punto di svolta per la nostra azienda. Gli studi scientifici effettuati hanno infatti evidenziato che le sue peculiarità generano effetti terapeutici nuovi finora scarsamente descritti nell’ambito della laserterapia, capaci di estendere le potenzialità applicative verso patologie ad alto impatto sociale. Un viatico per aprire nuove strade atte a favorire livelli di cura sempre più efficaci”.