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Due apparecchiature DCA di estrema precisione per la misurazione del livello di zucchero nel sangue arrivano al centro diabetologico pediatrico e a quello per gli adulti dell’Azienda ospedaliero- universitaria di Parma, grazie all’Associazione Giovani Diabetici. Le elevate prestazioni delle apparecchiature, la possibilità di semplice utilizzo e il risultato immediato consentiranno ai medici dei due Centri di avere immediatamente disponibile, durante le visite di controllo, il dato che rivela l’andamento glicemico degli ultime tre mesi, scoprendo se il paziente è in un buon compenso metabolico. Come evidenzia Brunella Iovane del Centro di diabetologia pediatrica intitolato a Margherita Borri Cocconcelli: “la tecnologia permette di evitare un prelievo ematico ogni tre mesi per i giovani pazienti, esame che viene quindi sostituito da un prelievo capillare molto meno doloroso e invasivo”. L’acquisto, realizzato dall’Associazione Giovani Diabetici, ha tessuto una trama di altruismo alla quale hanno partecipato due famiglie in memoria dei loro cari: Lino Mora e Monica Barba in Taina, paziente diabetico il primo e mamma di un giovanissimo paziente la seconda. “Grazie all’Associazione giovani diabetici, questa donazione rende merito a Monica che si distingueva prima di tutto per essere una persona molto altruista”, sottolinea il marito Stefano Taina; mentre Luciano Gennari rimarca la volontà della famiglia di Lino di migliorare la vita dei pazienti nel quotidiano. Il legame tra l’Ospedale e le famiglie è alla base dell’attività dell’Associazione giovani diabetici, come ha ricordato il presidente Nino Cocconcelli. “Infatti le testimonianze delle famiglie che donano nel momento del lutto sono la spinta concreta all’attività dell’Associazione”, sottolinea ancora Elisa Calzetti.
“Assistiamo a una nuova era di umanesimo”, rimarca il direttore del dipartimento materno-infantile Gian Luigi de’ Angelis, incalzato da Elisabetta Dall’Aglio che, dal suo punto di vista di professionista del centro per la cura del diabete negli adulti, ricorda la cronicità della malattia che segue i pazienti nel corso della vita intera. Da parte sua, Riccardo Bonadonna, direttore della Endocrinologia e malattie del ricambio, ribadisce l’elevata incidenza della malattia per bambini e adulti, tanto che le Nazioni Unite gli hanno dedicato una risoluzione.
Soddisfazione complessiva per le componenti dell’Ospedale, che assistono bambini e adulti, è espressa dal direttore generale Massimo Fabi: “Quando si donano strumenti tecnologici con gesti di grande generosità come questi si esprime sempre una forte intelligenza sociale che aiuta i pazienti a rimanere in buone condizioni anche in caso di malattie croniche come il diabete”.

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