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Con la firma dell’accordo con IBA per la prima installazione in Italia del sistema “Proteus One” per la terapia con protoni, l’Istituto Europeo di Oncologia dà il via alla realizzazione del progetto dello IEO Proton Center. Il centro, che richiede un investimento di 40 milioni in tre anni, sarà operativo nel 2021, sorgerà accanto all’attuale Centro di Radioterapia Avanzata e potrà trattare a regime fino a 800 nuovi pazienti all’anno. Come annunciato nel luglio scorso, IEO si conferma come primo IRCCS a offrire ai pazienti oncologici la più avanzata metodica di radioterapia ad alta precisione oggi disponibile.
«Lo sviluppo della protonterapia è in linea con la nostra missione di ospedale di ricerca – commenta Roberto Orecchia (nella foto), Direttore Scientifico IEO. L’utilizzo dei protoni, pur avendo già risultati scientificamente documentati e indicazioni terapeutiche precise, è ancora agli albori e apre un nuovo capitolo nella cura del cancro, anche in combinazione con altre discipline: chirurgia, chemioterapia, farmaci molecolari o altre metodiche radioterapiche. Un’applicazione promettente è, ad esempio, la radioimmunoterapia, che associa l’azione della radioterapia e dell’immunoterapia. Si è scoperto che la terapia con protoni può ottenere una risposta del sistema immunitario decisamente maggiore rispetto alla radioterapia tradizionale».
«IEO è oggi il punto di riferimento per l’oncologia italiana ed europea nella cura, la ricerca e l’innovazione – dichiara Mauro Melis, Amministratore Delegato IEO. Il nostro Centro di Radioterapia Avanzata è primo in Italia e fra i primi cinque in Europa per dotazione tecnologica, metodiche applicate e numero di pazienti trattati. IEO Proton Center conferma il nostro ruolo di leader per il futuro. Con il nostro progetto contribuiremo allo sviluppo di un’area d’avanguardia nella lotta al cancro e allo stesso tempo completeremo la nostra offerta di terapie innovative per i pazienti italiani».
«IEO Proton Center nasce per rispondere a un bisogno del Paese, riconosciuto dal Ministero della Salute, che ha recentemente inserito la protonterapia nei Livelli Essenziali di Assistenza -continua il professor Orecchia. In Italia i malati candidabili a protonterapia si valutano fra i 7.000 e 10.000, una domanda che gli attuali centri italiani non riescono a soddisfare, costringendo molti malati a recarsi all’estero alla ricerca di una speranza, o a rinunciare alla cura».
«La protonterapia – conclude Orecchia – rappresenta una nuova possibilità di cura per i tumori dei bambini e per molti tipi di tumori degli adulti per i quali non esistono altre opzioni di trattamento. Sono tumori situati vicino a organi vitali o in aree particolarmente sensibili alla tossicità dei raggi fotonici, utilizzati dalla radioterapia convenzionale. Per esempio i tumori del cervello o della aspina dorsale, oppure i tumori a geometria complessa, come quelli del distretto cervico-facciale, o ancora i tumori che hanno sviluppato radioresistenza, e dunque non rispondono più alla radioterapia».