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Le bronchiettasie sono una patologia respiratoria cronica in cui i bronchi si dilatano in modo abnorme: questo provoca tosse persistente, produzione costante di catarro e infezioni respiratorie frequenti. Il numero di italiani che hanno questa malattia non è noto, ma stando a dati inglesi ne sono colpite 4-5 persone ogni 1.000. Le cause delle bronchiettasie possono essere genetiche, ma anche acquisite. “E’ una malattia in costante aumento nella popolazione – riportano gli esperti del Policlinico di Milano – e comporta spesso una scarsa qualità di vita. Ad oggi, non è ancora stato approvato alcun farmaco specifico per la cura di questa patologia”.
Al Policlinico è stato sviluppato un vero e proprio Programma Bronchiettasie rivolto ai pazienti adulti colpiti da questa patologia, per offrire loro un preciso percorso di diagnosi e cura alla luce delle ultime evidenze scientifiche e in accordo con le linee guida internazionali. Il team di specialisti, guidati da Stefano Aliberti, ha elaborato un percorso che prevede la collaborazione anche con altri centri italiani ed europei e che mira a personalizzare la cura per ciascun paziente, a seconda delle sue condizioni cliniche e dell’evoluzione della malattia.
“Questo approccio – spiega Aliberti – permette di affrontare in maniera più dettagliata gli aspetti essenziali della malattia, tra cui l’identificazione della causa delle bronchiettasie e dei microorganismi responsabili delle frequenti infezioni polmonari. Ci consente inoltre l’impostazione di un programma di fisioterapia respiratoria personalizzato, la programmazione di un percorso di cura multidisciplinare, coinvolgendo ad esempio colleghi otorinolaringoiatri, immunologi, o microbiologi, e la gestione delle complicanze della malattia, tra cui le riacutizzazioni”.
Ad oggi sono più di 250 i pazienti adulti seguiti nel Programma Bronchiettasie del Policlinico. “La nostra attività – conclude l’esperto – è di riferimento nazionale per la diagnosi e cura di questa patologia, alla luce anche della presenza di molti pazienti provenienti da fuori Regione”.

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