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Un intervento chirurgico realizzato in utero dagli esperti del Policlinico di Milano può cambiare radicalmente la qualità di vita dei bimbi affetti da spina bifida, un grave difetto – che in Italia si verifica in 1 caso ogni 10mila nascite – della colonna vertebrale e del midollo spinale che, se non mortale, porta a disabilità, paralisi e disturbi neurologici. Si tratta del primo intervento di questo tipo in Europa: sono stati operati due feti alla 25esima settimana di gestazione, inserendo strumenti sottilissimi direttamente nell’utero della loro mamma e riparando il difetto. Gli interventi sono perfettamente riusciti, e ora bisognerà attendere la nascita dei due bimbi per poter confermare il pieno successo delle cure. I due casi operati al Policlinico sono della variante ‘mielomeningocele’, una delle più gravi.
Più in particolare, la spina bifida è una malformazione della spina dorsale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre, che compromette anche il midollo spinale. E’ una patologia che si verifica durante lo sviluppo del feto: la carenza di acido folico non è l’unico fattore a scatenare la patologia, e alla base della patologia vi sono anche anomalie cromosomiche, difetti del metabolismo, e anche fattori legati alla salute della madre come obesità, alcolismo o diabete.
Il primo intervento è stato realizzato il 19 giugno su una donna proveniente da un’altra nazione europea, il secondo il giorno seguente, su una donna italiana seguita da tempo in Mangiagalli. Ciascuna operazione è durata circa 5 ore e ha coinvolto chirurghi fetali, chirurghi pediatrici, anestesisti e ginecologi, oltre a uno staff infermieristico dedicato. Per affrontare questo intervento record gli esperti del Policlinico sono stati anche all’Albert Einstein Hospital di San Paolo, in Brasile, per confrontarsi con Denise Lapa Pedreira, inventrice della tecnica chirurgica e considerata la maggiore esperta mondiale di spina bifida. La specialista ha partecipato ai due interventi in Policlinico, prima come guida e poi come osservatrice, in modo da assicurare il migliore risultato.
I due interventi in utero sono stati realizzati da una équipe multidisciplinare guidata da Nicola Persico, esperto di riferimento per la Chirurgia fetale, e da Francesco Macchini, chirurgo neonatale del Policlinico. “Oggi è possibile intervenire chirurgicamente sul feto già durante la gravidanza – spiega Persico – in modo da minimizzare i danni di una patologia al momento della nascita o addirittura salvare la vita di un bimbo che altrimenti potrebbe non nascere. In Policlinico, grazie anche all’intuizione del professor Luigi Fedele, e alla collaborazione con i chirurghi pediatri e i neonatologi, è stato possibile creare un vero e proprio percorso specializzato nella più delicata delle chirurgie, che da tempo accoglie donne da tutta Italia, raddoppiando le possibilità di sopravvivenza di molti bambini che stanno affrontando delle difficoltà per venire al mondo”.
“La preparazione a questi interventi, rarissimi ed eseguiti in pochissimi Centri a livello mondiale – aggiunge Ernesto Leva, direttore della Chirurgia Pediatrica del Policlinico – è stata possibile grazie al lavoro di squadra di tutti gli specialisti e al supporto di un eccellente staff infermieristico. L’attivazione di questo nuovo percorso in Policlinico diventerà un’offerta terapeutica unica in Italia ed in Europa. Un grazie inoltre va all’associazione Cieli Azzurri onlus, da tempo al fianco del Policlinico per sostenere progetti a favore delle mamme e dei bambini, che ha sopportato le famiglie durante questo percorso”.
“Ora per i due feti, la cui nascita è prevista tra fine agosto e inizio settembre, si dovrà attendere ancora qualche mese – conclude Enrico Ferrazzi, direttore della Ginecologia e del Mangiagalli Center al Policlinico – L’obiettivo è prolungare le gravidanze il più possibile, monitorarle nel tempo e verificare il pieno successo degli interventi record effettuati in utero. Con la certezza di aver dato una speranza in più a questi bimbi, insieme a una migliore qualità di vita”.