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Delicata operazione chirurgica quella condotta da una équipe multidisciplinare dell’Ospedale Maggiore di Parma che ha portato alla rimozione di una massa tumorale benigna del diametro di oltre 8 centimetri localizzata nella regione temporale sinistra, che aveva già procurato lesioni gravi all’udito, di un bambino di appena 5 anni.
Il piccolo era in vacanza con i genitori quando ha manifestato una paralisi del lato sinistro del volto e la perdita dell’udito. Immediata la corsa all’ospedale più vicino dove i medici hanno diagnosticato la patologia e allertato i colleghi dell’Ospedale Maggiore di Parma, in particolare l’Oncoematologia pediatrica della dottoressa Patrizia Bertolini che si è fatta carico del ricovero.
In poche ore viene allestita una vera e propria task force che coinvolge più strutture del Maggiore di Parma tra cui la neurochirurgia, l’otorinolaringoiatria, la rianimazione e la neuroradiologia. Gli accertamenti diagnostici confermano che si tratta di una rara forma di degenerazione vascolare ossea, in letteratura si documentano 40 casi al mondo, e la sua posizione a comprimere sistema acustico e nervo facciale, aumenta la complessità di un’operazione mirata a rimuovere la massa, preservando la funzionalità sia del nervo che dell’udito affinché il piccolo non abbia conseguenze nello sviluppo futuro.
L’intervento è stato eseguito da un team multidisciplinare composto da anestesisti del 1° servizio di Rianimazione della neo direttrice Sandra Rossi, Roberto Menozzi neuroradiologo interventista, personale infermieristico del comparto operatorio, sotto la guida di Ermanno Giombelli, direttore della Neurochirurgia, e Maurizio Falcioni dell’Otoneurochirugia che fa capo a Teore Ferri.
Il decorso post operatorio del piccolo paziente è stato invece riaffidato alle cure dell’Oncoematologia pediatrica, reparto dal quale ha potuto essere dimesso dopo solo una settimana, con un piano di controlli per seguirne la convalescenza, ma senza alcuna prescrizione di ulteriori trattamenti invasivi in quanto gli accertamenti diagnostici e clinici non ne hanno ravvisato l’immediata necessità.

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