Print Friendly, PDF & Email

Il progetto “Mission MultISenSory Integrated System for patient cOmpliaNce improvement” del Gemelli ART, il Centro di Radioterapia oncologica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, è il vincitore nella categoria Idee, del Patients’ Digital Health Awards 2019, il riconoscimento che premia l’innovazione digitale in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Giunto alla seconda edizione, il Patients Digital Health Award 2019 coinvolge ben 43 associazioni di pazienti, in collaborazione con la Digital Health Accademy e con il contributo della Fondazione MSD, per premiare quelle innovazioni digitali che possono fare la differenza nel facilitare il percorso terapeutico dei pazienti e migliore la loro qualità di vita. Quest’anno il primo premio nella categoria “IDEA” è stato assegnato al progetto MISSION del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Il riconoscimento, esempio unico in Italia ed Europa, assume una valenza particolare per l’aspetto umano perché conferito da una giuria composta da associazioni di pazienti, ovvero da chi ogni giorno si confronta con le difficoltà e le sofferenze dalla malattia.

Il premio è stato consegnato durante la cerimonia, avvenuta nell’auditorium dell’ARA PACIS di Roma il 18 ottobre scorso, al dottor Luca Tagliaferri, coordinatore del progetto e referente del Centro di Oncologia Interventistica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, alla presenza del professor Vincenzo Valentini, vicedirettore scientifico del Policlinico Gemelli IRCCS e direttore del Gemelli ART (Advaced Radiation Therapy).

Numerose evidenze scientifiche supportano l’importanza della personalizzazione degli ambienti e di un approccio totale, multifattoriale e multidisciplinare, al paziente oncologico. Infatti, studi clinici internazionali hanno dimostrato un vantaggio, in termini di risultati clinici, per i pazienti che ricevono un adeguato intervento relazionale durante le terapie.

“L’idea del progetto MISSION –  ha spiegato il dottor Luca Tagliaferri,- nasce da evidenze scientifiche, ma anche dall’ascolto e dalla quotidiana vicinanza ai pazienti oncologici ed è frutto del lavoro di un gruppo multiprofessionale e multidisciplinare finalizzato alla valorizzazione delle ‘relazioni di prossimità’ che caratterizzano la ‘mission’ degli operatori sanitari, anche attraverso la più moderna tecnologia.

 L’obiettivo – ha continuato Tagliaferri –  è quella di realizzare un ambiente terapeutico altamente personalizzato dal paziente nel rispetto dei requisiti e delle norme igienico-sanitarie attraverso un sistema domotico con controllo integrato tramite app di display, luci led multicolore, altoparlanti e diffusori di aromi/odori. Il paziente potrà quindi selezionare alcuni scenari e sarà immerso in un ambiente personalizzato multisensoriale”.  Il sistema potrà essere integrato in sale di trattamento per adulti e bambini in particolare nel campo della radioterapia oncologica e dell’oncologia interventistica, offrendo ai pazienti un’esperienza unica di nutrimento emotivo che genera un diffuso senso di calma. “Il paziente – ha proseguito il professor Vincenzo Valentini – viene in tal modo messo al centro della cura, nel rispetto dei suoi bisogni e nel riconoscimento della persona, oltre la malattia, riscoprendo concretamente un ‘umanesimo digitale’ tanto auspicato dai pazienti e dagli operatori sanitari”.

Hanno collaborato alla progettazione di MISSION il professor Umberto Moscato dell’UOC di Igiene Ospedaliera del Policlinico Gemelli, la dottoressa Angela Tenore, psicologa dedicata ai pazienti degenti della Radioterapia Oncologica candidati a procedure di Oncologia interventistica, e la caposala Sara Scalise, coordinatrice infermieristica del Centro di Oncologia Interventistica del Gemelli ART.

“Il progetto – ha concluso il professor Valentini – rientra nel più generale piano assistenziale del Gemelli ART orientato a fornire al paziente un ambiente sereno e accogliente che si propone di alleviare le sofferenze oltre che con la competenza e la tecnologia anche con la bellezza derivante dall’arte, con l’ascolto e il supporto relazionale dedicato”.