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Si è tenuto il congresso “Frontiers of Radiosurgery”, in programma al Centro Diagnostico Italiano di Milano.
Un appuntamento tra i più importanti a livello europeo che ha permesso di fare il punto sullo stato dell’arte, sulle frontiere e gli sviluppi della radiochirurgia e di quella cerebrale. Nel corso dell’evento scientifico alcuni dei maggiori esperti mondiali hanno presentato le nuove prospettive che la radiochirurgia riserverà nell’immediato futuro.
Le novità della radiochirurgia sono, in qualche modo, anticipate e discusse proprio nel recente studio condotto dal CDI e pubblicato sulle pagine della rinomata rivista scientifica Neurosurgery.
I dati raccolti mostrano in che modo la radiochirurgia eseguita con CyberKnife sia in grado di eliminare il dolore nel 78,9% dei pazienti affetti da nevralgia del nervo trigemino, con l’indiscutibile vantaggio, rispetto alla chirurgia tradizionale, di non essere invasiva: i tessuti malati che provocano dolore vengono colpiti da radiazioni ionizzanti, invece di essere asportati chirurgicamente. Si tratta di un importante progresso nel trattamento di una patologia che causa forti dolori nell’area del volto e che riguarda circa 5 persone ogni 100.000.
Lo strumento utilizzato per trattare la sindrome del trigemino è CyberKnife, un bisturi “cibernetico”, costituito da un acceleratore lineare montato su un braccio robotico, che può assumere oltre 1500 posizioni differenti intorno al paziente al fine di arrivare dove la chirurgia tradizionale è interdetta.
Il CDI, con oltre 10.000 pazienti trattati negli ultimi 14 anni, è uno dei centri con la maggiore casistica mondiale nell’utilizzo di questa strumentazione.
Sottolinea Pantaleo Romanelli, autore della ricerca e direttore scientifico di ab medica nonché del Centro CyberKnife del Centro Diagnostico Italiano: “Nel corso dello studio al Centro Diagnostico Italiano abbiamo trattato, utilizzando CyberKnife, 138 pazienti con nevralgia del nervo trigemino. Il 93,5% ha registrato un miglioramento dopo circa tre settimane e il 78,9% non aveva più alcun dolore dopo sei mesi. Questi risultati positivi sono rimasti stabili dopo tre anni nel 76% dei pazienti. Si tratta di un riscontro davvero importante perché ottenuto con una tecnica non invasiva e quindi molto meno onerosa per il paziente”.
Oltre a Pantaleo Romanelli, tra i relatori del convegno erano presenti relatori importanti come: Andres Lozano, professore e direttore del Dipartimento di neurochirurgia dell’Università di Toronto, che ha parlato degli ultrasuoni focalizzati; Scott Soltys, professore di radio-oncologia alla Stanford University di Stanford, che ha trattato l’impiego di CyberKnife per le metastasi cerebrali; John Adler, fondatore della chirurgia stereotassica, professore di neurochirurgia alla Stanford University di Stanford, che ha presentato un nuovo modello di CyberKnife; Shalom Kalnicki, professore di radio-oncologia all’Albert Einstein College of Medicine di New York, che ha approfondito il tema del trattamento dei tumori cerebrali di ampie dimensioni.
Filippo Pacinotti, Business Director di ab medica, dichiara “CyberKnife, prodotto da Accuray e distribuito in Italia da ab medica, è un chiaro esempio della ricerca di tecnologie all’avanguardia che la nostra azienda da oltre 30 anni persegue. Cerchiamo instancabilmente di offrire strumenti che sappiano conciliare efficacia e precisione clinica da una parte, con soluzioni non invasive e rapide dall’altra. La medicina è un campo in costante evoluzione e noi vogliamo rimanere al passo con i tempi di una trasformazione incalzante, proponendo strumenti innovativi e risposte inedite ad un numero sempre più vasto di patologie, così da contribuire concretamente ad una migliore qualità di vita e di cura per la persona”.

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