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telemedicina“Il Futuro della Sanità” è un’iniziativa promossa da Aldo Cerruti, Presidente e Amministratore unico di ab medica S.p.A., che si ripete con cadenza semestrale dal 2007, e ha l’obiettivo di creare un’occasione unica di confronto in merito a tematiche attinenti il settore medicale.

Gli incontri de “Il Futuro della Sanità” rappresentano ormai un appuntamento fisso nell’orizzonte dell’innovazione biomedicale, con il preciso obiettivo di capire e indirizzare l’evoluzione della Sanità in Italia, discutere e analizzare casi di studio significativi, valutando nuove iniziative a livello nazionale e internazionale.

Focus di questo settimo incontro è stata la Telemedicina, ovvero l’insieme di quelle tecniche, mediche e informatiche, che permettono di seguire un paziente e fornire servizi sanitari a distanza, connettendo le strutture mediche ai malati attraverso vari tipi di tecnologie. Questo genere di prestazioni consente di migliorare il servizio sanitario, soprattutto a favore dei pazienti cronici, riducendo i costi di ospedalizzazione e favorendo un’assistenza sanitaria anche a distanza.

Durante la serata, illustri relatori hanno raccontato la loro esperienza nell’applicazione delle tecnologie più avanzate del mondo delle telecomunicazioni, nella realtà ospedaliera e nell’assistenza al malato.

Dopo il benvenuto ai presenti da parte di Aldo Cerruti, è intervenuta la Prof.ssa Maria Carla Gilardi, Direttore dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM) – CNR e Componente del Consiglio Superiore di Sanità, che ha illustrato le opportunità e i possibili sviluppi della Telemedicina, affermando: “Numerose iniziative intraprese a livello comunitario e a livello nazionale testimoniano un’attenzione crescente verso servizi di Telemedicina che permettano, attraverso l’utilizzo delle tecnologie, modelli assistenziali innovativi con cui rispondere alle mutate esigenze del SSN… Prossima è l’istituzione di un gruppo di lavoro nell’ambito del Consiglio Superiore di Sanità, che si pone, come finalità, quella di una ricognizione a livello nazionale delle esperienze e iniziative regionali, un’analisi e valutazione della normativa esistente, e infine la predisposizione di linee guida nazionali. Dunque, obiettivo del gruppo di lavoro è quello di assicurare un’azione di raccordo e di armonizzazione delle iniziative di Telemedicina intraprese a livello regionale, e rendere disponibili strumenti solidi e unitari per uno sviluppo armonico e un’integrazione dei servizi di Telemedicina sul territorio nazionale”.

Il Dott. Renato Botti, Amministratore Delegato di Telbios S.p.A., una delle prime società italiane a essersi occupata di questi tipi di tecnologie, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo della telemedicina nei servizi alla persona e sulle possibili prospettive. “Telbios sviluppa soluzioni e gestisce servizi che permettono l’intervento della componente medica specialistica in situazioni di eventi medici a distanza e in situazioni di emergenza/urgenza” – osserva il Dott. Botti. “Questo viene realizzato attraverso soluzioni tecnologiche e di processi che rendono possibile:
– l’acquisizione in maniera semplice e costante di misure dei parametri vitali dell’assistito e la messa a disposizione di competenze mediche multispecialistiche;
– l’acquisizione e l’analisi di nuove informazioni e dati sulla mobilità, comportamento, abitudini e percorsi attraverso il monitoraggio intelligente non intrusivo verso l’assistito per valutare i fattori di rischio”.

“Nell’ambito della telemedicina esistono dei dispositivi, che ci permettono, grazie ad una linea telefonica e ad Internet, di controllare il paziente a distanza attraverso la trasmissione dell’elettrocardiogramma e la misurazione di alcuni parametri quali il peso corporeo, la pressione arteriosa, l’ossimetria e la glicemia” – ha affermato il Prof. Fabrizio Ammirati, Direttore U.O.C. di Cardiologia, Ospedale G. B. Grassi, Azienda Usl Roma D.
“I vantaggi del controllo a distanza sono molteplici: da un lato questa permette a pazienti che dovrebbero recarsi in ospedale periodicamente di fare le opportune visite di controllo solo una volta all’anno e, dall’altro, consente di rilevare il problema in tempo reale e di intervenire in modo tempestivo con una terapia adeguata senza dover aspettare la visita ambulatoriale”.
“Tra i prossimi obiettivi c’è quello di creare dei modelli organizzativi per un miglior utilizzo di questi dispositivi. Gli ospedali e le A.S.L. dovrebbero organizzare dei controlli domiciliari in modo da decongestionare i ricoveri ospedalieri e risparmiare su quelli inappropriati”.

In merito alle possibili applicazioni della Telemedicina nelle Neuroscienze, il Dott. Pantaleo Romanelli, Responsabile Neurochirurgia Funzionale, IRCCS Neuromed, Pozzilli, ha osservato: “L’integrazione tra cervello e cibernetica (Cyberbrain) costituisce un’affascinante frontiera dove Neuroscienze e Telemedicina si incontrano … Le epocali innovazioni tecnologiche avvenute durante gli ultimi decenni nella robotica, nella micromeccanica e nella cibernetica hanno portato allo sviluppo di interfacce tra sistema nervoso e computer capaci di modulare finemente l’attività di robot specializzati nell’eseguire attività di altissima precisione (fino alla possibilità di eseguire interventi di microchirurgia). La trasmissione di impulsi motori ad arti robotici tramite elettrodi cerebrali è già una realtà”.
“L’introduzione della trasmissione a distanza di tali dati introdurrà una dimensione totalmente nuova nella Telemedicina: l’interazione mente-robot per eseguire compiti di alta precisione a distanza. Una tappa essenziale su questa strada consiste nel recente sviluppo di elettrodi cerebrali in grado di comunicare con l’esterno in modalità wireless”.

Il Generale Prof. Michele Anaclerio, Consigliere del Ministro della Difesa per la Sanità Militare, ha illustrato l’utilizzo della Telemedicina nell’ambito delle Forze Armate:
“La telemedicina rappresenta un prezioso strumento a disposizione di medici e pazienti che consente la piena realizzazione di nuove strategie assistenziali … Queste nuove strategie si fondano essenzialmente sull’accentramento delle risorse e sull’espansione ed amplificazione delle potenzialità diagnostiche, clinico – terapeutiche e assistenziali. La validità di questo strumento è stata pienamente riconosciuta dalla Sanità Militare Italiana che da oltre vent’anni svolge la sua azione umanitaria nelle molteplici missioni che hanno visto impegnate le nostre truppe nelle più disparate aree del pianeta”.