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La simulazione in campo didattico è uno strumento estremamente efficace per l’acquisizione di competenze professionali. Consente infatti di integrare le conoscenze teoriche con le abilità pratiche al fine di gestire gli imprevisti e mettere gli operatori nelle condizioni di fronteggiare situazioni potenzialmente rischiose. Non a caso, infatti, nasce nel mondo dell’aeronautica proprio allo scopo di preparare i piloti a gestire le emergenze.
Risulta, quindi, auspicabile inserire la simulazione all’interno di un processo formativo. È per questo che Fondazione Poliambulanza ha deciso di dotarsi di un Centro di simulazione ad alta fedeltà, rivolto al personale medico infermieristico ed ostetrico che opera in ginecologia-ostetricia e neonatologia, un ambito che richiede estrema delicatezza e attenzione.
“Il parto è una situazione delicata e la simulazione uno strumento fondamentale – afferma la dott.ssa Sabrina Maioli, Responsabile della Formazione di Fondazione Poliambulanza-. È soprattutto nella riproduzione delle fasi critiche che si realizza a pieno il processo formativo. Ricreare una situazione che nella realtà determina una grande tensione emotiva in un contesto protetto consente di lavorare molto sulla gestione delle emozioni e di acquisire maggiore sicurezza. Ma non solo. Durante la simulazione, intervengono tutte le figure presenti al momento del parto: l’anestesista, l’ostetrico, il ginecologo e il neonatologo, ognuno con un ruolo ben delineato e una formazione specifica. I medici hanno quindi la possibilità di entrare in relazione, di individuare una figura leader e anche di immedesimarsi nel pensiero dell’altro, cosa che in una situazione non protetta potrebbe essere più difficile. Il risultato è quello di realizzare una migliore performance nella realtà”. “Un altro momento di cruciale importanza – conclude la dott.ssa Maioli – è la discussione post simulazione, in cui si analizza quello che è stato fatto, cosa ha portato a optare per una scelta piuttosto che per un’altra, quali sono i comportamenti che si sarebbero potuti evitare e come agire. La problematizzazione dell’accaduto pone le basi per ottenere in futuro un risultato ottimale”.

Per raggiungere questo importante traguardo, Poliambulanza ha dato il via ad un progetto di fundraising, a cui hanno aderito importanti aziende bresciane. “Siamo onorati delle risposte positive che stiamo ricevendo dai Corporate – ha dichiarato Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza -. La scelta di rivolgerci a questi interlocutori non è stata dettata solo dall’esigenza di rispondere a un bisogno specifico. Vogliamo, piuttosto, intraprendere un percorso di forte collaborazione con le aziende. Un progetto di networking integrato, in cui tutti gli attori agiscono insieme per favorire la comunicazione e lo sviluppo del territorio. La raccolta fondi è quindi solo una parte di un processo più ampio di fundraising”.

Il centro di simulazione materno-infantile, di cui si dota Fondazione Poliambulanza, si propone di rispondere a molteplici esigenze formative. 
Il supporto di tecnologie avanzate permette di realizzare una simulazione interattiva e dinamica di scenari clinici. Il personale medico, infermieristico ed ostetrico, viene così messo nelle condizioni di acquisire capacità di cooperazione interdisciplinare, soprattutto nei casi difficili e inusuali, senza che ci sia in gioco la vita o la sicurezza del paziente.
Il centro di simulazione ad alta fedeltà si avvale di un simulatore altamente sofisticato “mamma” dotato di due feti per riprodurre il parto gemellare, un simulatore “prematuro” da 700 g, e un simulatore “neonato a termine” da 3,5 Kg che sono in grado di rispondere clinicamente come una vera partoriente, un vero prematuro ed un vero neonato.
In particolare, attraverso il supporto della tecnologia e l’intervento di istruttori-attori, è possibile riprodurre scenari clinici che riguardano la rianimazione materna, le cure intensive neonatali e le più svariate manovre ostetriche del parto, fino a scenari multidisciplinari più complessi, quali ad esempio l’emorragia postpartum, l’inversione uterina, le convulsioni materne, il neonato asfittico e il neonato in arresto cardio-respiratorio.
Il centro di simulazione è in grado di soddisfare ogni esigenza specialistica nel settore materno infantile, compreso l’addestramento avanzato e in equipe del ginecologo, dell’anestesista, del neonatologo, delle ostetriche e degli infermieri, a vari livelli di difficoltà.
I simulatori possono essere intubati dal naso o dalla bocca, ventilati, massaggiati, auscultati cuore/polmone/intestino e monitorati, utilizzando un monitor paziente simulato per ottenere l’elettrocardiogramma, la saturazione arteriosa e la pressione sanguigna.
È possibile registrare quanto avviene nella sala parto simulata attraverso un sistema di telecamere, che riprendono l’audio ed il video di ogni singola manovra in modo che possa essere ridiscussa in fase di debriefing.
Questo sistema consente al personale, che è in sala plenaria e aspetta di “entrare in azione”, di assistere in tempo reale a quanto avviene nella sala di simulazione.
Tutte le azioni dei simulatori sono gestite da un pool di istruttori e tecnici di regia che, dietro ad un vetro unidirezionale, osservano in tempo reale l’attività senza essere visti dagli attori rendendo lo scenario ancora più realistico.